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Dieta antietà il segreto per prevenire l’invecchiamento

Ecco perchè devi prestare particolarmente attenzione alla scelta dei cibi che possono aiutare a prevenire alcuni disturbi legati all’invecchiamento. 

Ridurre il colesterolo

Il colesterolo viene annotato tra i peggiori nemici per la tua salute in particolare al sistema cardiovascolare.

Come in molti altri casi,se fai una dieta antietà ben equilibrata e orientata a ridurre i radicali liberi può aiutare a prevenire i disturbi. E’ ormai accertato l’effetto protettivo sulle arterie di vino rosso, aglio crudo e olio extravergine di oliva, ma anche la riduzione al minimo dei grassi vegetali idrogenati.

Se poi alle sane abitudini alimentari associ l’attività fisica, otterrai risultati al lungo periodo e saranno migliori di quelli garantiti dai farmaci per l’ipercolesterolemia.

Prevenire il diabete 

Negli ultimi dieci anni si è assistito a una notevole diffusione del diabete, patologia strettamente legata al metabolismo degli zuccheri. Benchè oggi esistano farmaci che permettano di tenere sotto controllo gli effetti di queste malattie, la strada da percorrere passa inevitabilmente per una rieducazione dei comportamenti alimentari.

La prevenzione del diabete di tipo 2, quello che si manifesta normalmente in età avanzata a causa di uno squilibrio (di tipo diabetico) della tolleranza al glucosio, parte quindi dall’assunzione, ma non solo per gli anziani, di un equilibrato apporto di carboidrati e proteine che limitino l’effetto dell’ insulina.

Per scongiurare la comparsa del diabete puoi seguire pochi e semplici trucchi: mezz’ora al giorno di attività fisica morbida, maggiore consumo di fibre, lieve calo del peso e riduzione di grassi industriali nella dieta. 

Il catetere vescicale femminile: caratteristiche e procedure

Il catetere vescicale femminile viene introdotto attraverso il meato uretrale esterno fino alla vescica. È opportuno eseguire preventivamente una disinfezione utilizzando l’iodopovidone. Tuttavia, vi sono diversi dibattiti in merito alla validità della disinfezione per prevenire infezioni batteriche. È vero che le soluzioni antisettiche sono da sempre usate per disinfettare la zona prima di inserire un catetere vescicale femminile a permanenza, ma questo non sembra avere una diretta relazione con i bassi tassi di infezione. Invece, sono considerati fondamentali la cura quotidiana del catetere vescicale femminile e della sacca di raccolta dell’urina.

Evitare le infezioni

Le principali attività preventive per evitare l’insorgere di infezioni prevedono un’attenta pulizia dell’uretra (da dove esce il catetere) e dello stesso catetere (soprattutto per i pazienti donna), il lavaggio delle mani per disconnettere la sacca di drenaggio dal catetere (operazione che deve essere il meno possibile). Inoltre, è bene mantenere tutti i dispositivi e le sacche il più puliti possibile ed effettuare un cambio periodico, e bere abbastanza liquidi per poter produrre al giorno almeno due litri di urina.

Le particolarità del cateterismo femminile

Per quanto riguarda i pazienti donna, in particolare, è bene utilizzare un catetere vescicale femminile sottile, per evitare di danneggiare l’uretra. Sempre per quanto riguarda le donne, il rischio di infezioni urinarie a causa dell’attività sessuale è molto più elevato. Tra l’altro, l’utilizzo del catetere è più difficile, nei pazienti di sesso femminile, in presenza di mutamenti nell’apparato sessuale esterno legato all’età, al parto, all’obesità e ad altre cause. A causa delle ridotte dimensioni dell’uretra, nel caso di pazienti donne è consigliabile lubrificare il catetere vescicale femminile: si tratta di un trucco davvero basilare che consente di introdurre il catetere in modo da diminuire il fastidio ed i possibili rischi di trauma, in modo da ridurre l’azione di attrito sulle pareti dell’uretra.

Procedura di inserimento del catetere vescicale femminile

Quando si posiziona il catetere vescicale femminile bisogna seguire una procedura di sicurezza più attenta: dopo aver inserito gradualmente il catetere nell’uretra fino a metà della sua lunghezza, bisogna schiacciare un paio di volte il catetere per essere sicuri di essere arrivati davvero alla vescica. Infatti, a volte il lubrificante potrebbe ostruire temporaneamente il lume. Inoltre, quando si svuota la vescica dell’urina, si deve fermare il flusso dopo i primi 600 ml, in quanto lo svuotamento di un volume maggiore può causare un’emorragia. Infine, è possibile fissare la coda del catetere vescicale femminile alla coscia della paziente, a patto che questa non si muova affatto.

Scelta del catetere

La scelta del catetere e del sistema di drenaggio più adeguati alle esigenze del paziente è molto importante per evitare disagi e problemi inutili. Ad esempio, se è necessario utilizzare il catetere per lungo tempo, si può decidere di utilizzare un modello che può essere mantenuto per un lungo periodo di giorni. In questo caso, il catetere viene collegato ad una sacca da gamba (nascosta sotto la gonna o i pantaloni) oppure ad una sacca addominale, intorno alla vita.

Programma per dimagrire la pancia – cos’è e a cosa serve

Uno degli errori più frequenti di chi vuole dimagrire è quello di cercare di farlo senza avere un chiaro obiettivo e senza sapere la situazione iniziale. Questo è uno degli errori più frequenti e quasi certamente porta al fallimento, se non nel breve, quasi sicuramente nel medio lungo periodo.

Non è un caso che i professionisti più seri tra personal trainer e dietologi, per aiutare a dimagrire la pancia la prima cosa che fanno è capire la situazione presente della persona. Tutto questo ha un senso. Per fare una metafora, cercare di perdere grasso senza sapere quale sia la percentuale presente è un pò come voler arrivare a Roma senza sapere da dove si parte. Se partiamo da Milano è un conto, se partiamo da New York tutto un altro. Diverse saranno le tempistiche, i mezzi di trasporto e ovviamente i costi.

Un programma per dimagrire la pancia è perciò fondamentale per ogni persona che sia intenzionata a ridurre il proprio peso.

Per prima cosa, si deve iniziare col conoscere la situazione iniziale. Questo non significa solamente il peso corporeo. Questo infatti è costituito da una percentuale che deriva dalla massa grassa, che si vuole eliminare, ma anche dalla massa  magra cioè tutto ciò che non è grasso (muscoli, organi e ossa). Due persone possono pesare uguale ma la prima può avere una percentuale di massa grassa del 30%, mentre la seconda del 10%. In termini di salute e di estetica le cose cambiano molto. I bodybuilders infatti pesano in media molto più di una persona normale, anche di una sovrappeso.

Dunque per conoscere la propria composizione corporea, cioè il rapporto tra massa grassa e massa magra, è il primo passo. Per farlo, specialmente se si è agli inizi, è consigliato il consiglio di un esperto. Spesso nelle palestre si può fare questo veloce test gratis.

Se ci si sente più esperti o tecnologici, l’acquisto e l’utilizzo di un impedenziometro può essere un buon investimento. Questo apparecchio elettronico permette di calcolare le percentuali di massa grassa e magra mandando una piccolissima scossa elettrica (impercettibile per l’uomo) e in base all’impedenza calcola quanto grasso abbiamo addosso.

Una volta capita la situazione iniziale, bisogna stabilire un programma che preveda una meta ben precisa. Dire semplicemente: ‘voglio pesare di meno’, oppure ‘voglio sembrare più snella e sgonfia’ non è abbastanza specifico. Senza specificità nella chiarezza di risultato si alzano le probabilità di insuccesso.

Una meta precisa potrebbe essere ‘voglio avere il 12% di massa grassa’. Questo è preciso e indiscutibile.

Importante inoltre stabilire in termini temporali questo programma. Bisogna evitare di stabilire tempistiche irrealizzabili. Perdere 15 chili in un mese è un obiettivo molto alto e soprattutto poco realizzabile. Capire invece quali sono gli obiettivi realizzabili a seconda della persona dovrebbe essere la cosa fondamentale.

Tutto questo è meglio se si viene aiutati nel stabilirlo, specialmente se si è inesperti.

Infine, un programma per dimagrire dovrebbe essere personalizzato il più possibile e modificato in corso d’opera a seconda dei risultati che si ottengono. Se la percentuale di grasso sta diminuendo troppo poco per i tempi stabiliti, bisogna aumentare gli sforzi. Al contrario, se la perdita è oltre le aspettative, si può alleggerire lo sforzo e magari concedersi qualche sfizio in più.