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Colesterolo cattivo, i cibi per vincerlo

La buona alimentazione vince il colesterolo cattivo. Negli ultimi anni è aumentata la percentuale di persone che soffrono di colesterolo alto. Il valore superiore a 240 mg/dl di LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) indica che si è in presenza di ipercolesterolemia. Un rischio per la nostra salute poiché il colesterolo, depositandosi nelle pareti arteriose, può provocare il restringimento dei vasi con conseguenze pericolose per il sistema cardiovascolare.

Osservare una dieta sana e praticare attività fisica è fondamentale per abbassare il colesterolo cattivo e, nello stesso tempo, aumentare il valore di quello buono (HDL). Gli esperti sono concordi nell’affermare la validità di questi principi.

Evitare gli alimenti grassi è il primo passo da compiere. Vanno quindi consumati con moderazione cibi di origine animale come burro e panna, frattaglie e insaccati, latte intero, formaggi stagionati. Anche alcol e caffè sono responsabili dell’aumento del colesterolo.

cibi da preferire sono verdure, legumi e cereali perché ricchi di fibre. Infatti, le fibre vegetali riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo. Efficaci sono anche gli steroli vegetali. Un aiuto a tenere sotto controllo il colesterolo può venire da prodotti che li contengono. Il progetto danone io yogurt dà informazioni utili sull’argomento.

Un altro alimento che non deve mancare sulla tavola è il pesce. Il suo consumo è consigliato anche due-tre volte la settimana cucinato al cartoccio o alla griglia, ma facendo attenzione a crostacei e molluschi. Da limitare le fritture. Come condimento è da preferire l’olio extra vergine di oliva. Le carni rosse e bianche sono consentite ma private del grasso.

Vitamine e minerali per il benessere dei denti

Il giusto apporto di vitamine e minerali garantisce il corretto sviluppo e il benessere del parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti che sostengono il dente.

Il calcio

Il calcio è un minerale fondamentale per mantenere i denti sani e forti. Sono ricchi di calcio i seguenti alimenti: formaggi freschi, yogurt, latte, e alcuni tipi di pesce (sardine e salmone).

Il fosforo

Il fosforo, minerale presente in ogni cellula dell’organismo, è un elemento essenziale dello smalto e del cemento dei denti. Esso è presente nei latticini, nei cereali, nella carne e nei legumi.

La vitamina D

La vitamina D (nota anche come vitamina del sole) è indispensabile per i denti in quanto favorisce il cosiddetto processo di mineralizzazione, che consiste nella fissazione dei minerali nella corona. Questo processo fisiologico comincia nella fase intrauterina e prosegue fino ai 17 anni circa. Una carenza di vitamina D, d’altra parte, provoca la secchezza delle fauci e una scarsa salivazione con conseguente formazione della carie. Questa vitamina si trova nel latte, nel burro, in alcuni pesci e nelle verdure a foglia scura. L’esposizione al sole, inoltre, favorisce l’assorbimento di questa vitamina.

Vitamina A

Si tratta di una vitamina essenziale per evitare il sanguinamento gengivale e per favorire la guarigione da eventuali infiammazioni; ne sono ricchi gli spinaci, i broccoli, i cavoli, la lattuga e le uova.

E’ importante prendersi cura della salute dei propri denti, ma è altrettanto fondamentale accettare che, soprattutto ad una certa età, possa essere necessario indossare la dentiera. Con la giusta informazione e con una corretta manutenzione chiunque potrà facilmente abituarsi alla protesi mobile, senza penalizzare la propria qualità della vita.

Preparare il pane in casa, ecco qualche trucco

Preparare il pane in casa può sembrare una cosa molto semplice, ma l’operazione nasconde alcune piccole insidie che potrebbero minare il risultato dei meno esperti. La prima cosa da fare è quella di scegliere farine di qualità. Lasciamo stare quelle troppo raffinate e prendiamo invece quelle integrali, semi integrali, di quinoa e di riso, insomma, cerchiamo di variare. Discorso a parte meritano le farine senza glutine, in questo caso occorre seguire scrupolosamente le indicazioni della ricetta.

Il secondo step è quello di scegliere un buon lievito, che sia di birra o pasta madre va saputo dosare e lasciato agire a sufficienza. Per il lievito di birra circa 3 ore potrebbero essere sufficienti, per quello madre potrebbero occorrerne dalle 8 alle 10 secondo il tipo di impasto. Attenzione a non lasciarlo esposto a sbalzi di temperatura che potrebbero comprometterne la lievitazione. Per essere certi che tutto stia procedendo per il verso giusto basta prendere un pezzetto di pasta, fare una piccola pallina e metterla in un bicchiere d’acqua. Quando la pasta galleggia la lievitazione è ultimata.

Altra cosa da non sottovalutare è il forno. Meglio conoscerlo bene, sia che sia a legna (preferibile) sia che sia a gas o elettrico, ventilato o statico. La cottura è un momento cruciale. Riscaldiamo il forno portandolo a temperatura e solo dopo inforniamo il pane. Per una cottura migliore possiamo mettere nel forno una pirofila con un fondo d’acqua in modo che il pane mantenga la giusta morbidezza e consistenza. Attenzione alla temperatura. Infine facciamo raffreddare lasciando che anche il fondo sia ventilato.

A proposito di proteine, campagna a favore della carne dei macellai

Da tempo ormai viene detto e ripetuto che un consumo eccessivo di carne è dannoso. Non solo, il numero crescente di vegani e vegetariani ha portato a un sensibile calo nelle vendite della carne. Per questo motivo la Federcarni ha dato il via a una campagna promozionale dove si spiega che la carne, se consumata in quantità moderata e se acquistata presso rivenditori di fiducia non è dannosa come si cerca di farla apparire. Ovviamente è scoppiata la polemica e i vegani sono insorti, soprattutto per via delle foto e degli slogan stampati sui sacchetti per la spesa che promuovono la campagna.

Al di là delle polemiche resta però l’innegabile fatto che gli animali vengano allevati e macellati in modo sempre più cruento e senza avere un minimo di riguardo. Al primo posto viene la produzione, poi l’etica. Ed è questo fondamentalmente che ha fatto scaturire l’indignazione di chi ha rinunciato alla carne e di chi combatte per il rispetto della vita animale. Per quanto riguarda la salute, invece, il consumo moderato di carni, non grasse e preferibilmente bianche, non è dannoso per la salute, purché l’alimentazione contempli anche proteine vegetali, fibre, carboidrati, insomma, che sia ricca e variegata.

Assolutamente da evitare, invece, se si soffre di determinate patologie. Ricordiamo che qualche secolo fa il tasso di mortalità per via della gotta era molto elevato. Oggi, certo, non sfiorano certi livelli, tuttavia il disturbo colpisce ancora una buona parte della popolazione occidentale. La carne inoltre, se consumata troppo spesso può far sviluppare problemi di obesità.

Cibo e bellezza: gli alimenti che ritardano la ricrescita dei peli superflui

Quando si dice che una sana alimentazione è alla base di tutto il nostro equilibrio psicofisico dobbiamo crederci: noi, infatti, siamo quello che mangiamo, e se introduciamo nel nostro corpo sostanze nocive sotto forma di alimenti potremmo trovarci ad affrontare spiacevoli conseguenze per niente desiderabili dal punto di vista della salute. Mangiando si può dimagrire, migliorare l’aspetto della propria pelle, controllare la pressione, far bene al cuore, agli altri organi e…ritardare la crescita dei peli superflui! Proprio così: l’assunzione di determinate sostanze nutritive, infatti, contribuisce a tenere sotto controllo il testosterone, ormone responsabile della ricrescita dei peli, soprattutto in quantità eccessiva.

Questo concetto vale non solo per chi non è mai ricorso ad alcun trattamento di depilazione, ma anche per chi si è sottoposto o si sta sottoponendo a cicli di epilazione definitiva, a Milano o in una qualsiasi città, ovunque esistano centri specializzati per questo intervento estetico. Anche l’epilazione definitiva, infatti, non è un processo immediato ma viene affrontato in maniera graduale, in diversi mesi, durante i quali i bulbi piliferi ancora non trattati possono ricrescere. Cosa mangiare, allora, per avere sempre una pelle liscia e senza ombre?

Molti studi scientifici lo hanno confermato: adottare un’alimentazione a base di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno), cereali integrali, soia ed olio d’oliva avrebbe un’azione salutare globale sull’organismo e contribuirebbe anche alla diminuzione della crescita di peli superflui. La soia, in particolare, grazie al suo contenuto di fitoestrogeni, agirebbe come un inibitore naturale del testosterone, ormone maschile dannoso nelle donne se presente in quantità eccessive. Bisogna ricordarsi, infine, di non trascurare l’assunzione di grassi “buoni” (come quelli dell’olio di oliva o di alcuni pesci e frutta secca, come gli acidi grassi Omega 3 e 6): la loro mancanza, infatti, spingerebbe l’organismo ad una ricrescita maggiore dei peli, poiché equivalente a mancanza di isolamento termico.

Curare l’alluce valgo a Bologna: come fare?

I centri dedicati alla cura dell’alluce valgo a Bologna possono certamente offrire, ai pazienti, degli ottimi risultati nel contrasto a questa piccola ma significativa deformazione, la quale può essere risolta esclusivamente attraverso un approccio altamente professionale.

Cos’è l’alluce valgo?

L’alluce valgo è una deformazione riguardante le ossa del piede: in questi casi la punta dell’alluce risulta rivolta verso la parte interna, dunque verso le altre dita, modificando così in maniera consistente la forma del piede nel suo complesso.

L’alluce valgo, oltre a modificare in modo evidente l’assetto delle dita, comporta la formazione di quella che è chiamata, in gergo, “cipolla”, ovvero una protuberanza laterale dovuta appunto all’insolita posizione dell’osso interno.

I problemi connessi all’alluce valgo sono numerosi: oltre ad essere un inestetismo piuttosto evidente, infatti, l’alluce valgo comporta spesso dei dolori localizzati, anche piuttosto acuti, può rendere difficoltoso camminare, calzare delle scarpe, e nei casi più gravi può comportare dei difetti di postura piuttosto importanti.

Rimedi per l’alluce valgo

Per rimediare ad un alluce valgo a Bologna o in qualsiasi altra città è molto importante affidarsi a dei professionisti in modo celere: temporeggiare, nel caso in cui si riscontrasse di avere questa deformazione piuttosto diffusa, può solo far peggiorare la condizione del piede.

I rimedi per l’alluce valgo sono numerosi, ed è compito del professionista individuare quelli più adatti per il paziente valutando diversi aspetti quali l’età, la condizione fisica generale, il livello di deformazione dell’osso, nonché le necessità della persona: per chi pratica determinate discipline sportive, ad esempio, può essere utile scegliere delle soluzioni ad hoc.

Nei casi meno gravi un alluce valgo può essere curato in modo efficace tramite l’utilizzo di calzature specifiche, plantari o altri dispositivi ortopedici, oppure ancora tramite apposite sedute di fisioterapia.
In alcuni casi può accadere, invece, che il medico scelga di suggerire al proprio paziente appositi farmaci, oppure delle particolari iniezioni.

Interventi chirurgici per l’alluce valgo

Per risolvere casi di alluce valgo piuttosto evidenti, ad ogni modo, viene spesso adottata la soluzione chirurgica, un intervento che può offrire al paziente delle migliorie impeccabili ed immediate, e che allo stesso tempo può scongiurare qualsiasi rischio di difetti posturali.

Tramite un intervento chirurgico specifico è possibile correggere in modo ottimale non solo la disposizione delle ossa, ma anche dei tendini e dei nervi, restituendo così al piede una funzionalità ed un aspetto notevolmente migliore.
Anche il cosiddetto “angolo di valgismo” viene migliorato, di conseguenza si attenua in modo evidente la sporgenza laterale dell’osso, ovvero appunto la cosiddetta “cipolla”.

È utile sottolineare, ovviamente, che si tratta di un vero e proprio intervento di chirurgia plastica, dunque è indispensabile rivolgersi a dei medici specializzati i quali effettuino, prima dell’intervento, tutti i test medici necessari.
La più diffusa tecnica di chirurgia per la cura dell’alluce valgo è certamente la cosiddetta “osteotomia“, particolarmente apprezzata soprattutto perché consente di recuperare la funzionalità del piede in tempi rapidi.

L’individuazione della soluzione più adatta per il singolo caso sarà, ad ogni modo, compito del centro dedicato alla cura dell’alluce valgo a Bologna al quale ci si rivolge.

L’ ortopedia a Genova

Tra le varie branche esistenti della scienza medica, ve n’è una che si occupa del benessere degli arti umani, e soprattutto della loro funzionalità a livello motorio. Si tratta dell’ortopedia, che è dunque una scienza molto delicata e complessa, poiché l’apparato di cui si occupa è costituito da molte parti diverse: ossa, tendini, muscoli, legamenti, articolazioni.

Un bravo ortopedico deve avere piena padronanza di ognuno di questi aspetti, per permettere al suo paziente di avere una ripresa completa, nel caso di traumi, interventi, o patologie.

In merito ai centri specializzati in ortopedia, a Genova troviamo innovazione, tecnologie avanzate e professionalità.

I centri di ortopedia a Genova

In tutta Italia esistono molti centri medici e presidi ospedalieri specializzati nel campo dell’ortopedia, e la città di Genova non fa eccezione. I centri di ortopedia di Genova sono sia pubblici che privati, e consentono di sottoporsi a molte cure e trattamenti relativi alla riabilitazione degli arti. Inoltre, è possibile anche recarsi in centri specializzati nella chirurgia ortopedica, altro settore estremamente delicato, perché saper intervenire in modo adeguato su un legamento o un’articolazione è la base fondamentale per garantire la successiva buona ripresa del paziente.

Basti pensare a quanto può essere determinante un intervento ben riuscito per uno sportivo: può fare la differenza per la ripresa della sua carriera.
Gli interventi di ortopedia a Genova

Presso i centri di ortopedia di Genova ci si può dunque sottoporre ad interventi, ma anche a terapie successive alla pratica chirurgica. Infatti in ambito ortopedico altrettanto importante come la cura in sé, o forse anche di più, è la fase post operatoria, vale a dire la riabilitazione. Un muscolo che è rimasto a lungo fermo, ha infatti necessità di tornare, in modo graduale e progressivo, a svolgere i suoi compiti. Un legamento tornerà davvero funzionale solo se al paziente vengono insegnati gli esercizi più adeguati da svolgere dopo aver subito un trauma di qualunque natura. In ortopedia dunque il paziente viene seguito in ogni aspetto della sua convalescenza, fino ad una ripresa completa.

Camminare serve davvero a dimagrire la pancia?

Per alcune persone potrebbe sembrare ridicolo, addirittura offensivo per tutte le persone che invece sudano ore e ore in palestra e fanno diete strettissime.

La realtà è che camminare per dimagrire la pancia può essere decisamente una buona idea. Vediamo perchè. Innanzitutto una bella camminata, se fatta ad un passo abbastanza sostenuto (6-7km/h) e per un periodo di tempo di almeno 30-40 minuti può a tutti gli effetti considerarsi un’attività aerobica.

Le attività aerobiche sono fondamentali per chiunque voglie perdere peso e stare più in salute in generale. Se fatta per più volte a settimana, i risultati nel tempo possono essere eccezionali. Facendo giusto un esempio, supponiamo di farlo per tre volte a settimana e bruciare ogni volta 150 calorie.

Ogni settimana perciò sono 450 calorie bruciate. Ogni mese sono 1800 calorie smaltite. Se poi con la dieta riusciamo a togliere un pò di calorie il deficit può arrivare a 2500 calorie al mese o più.

Un risultato non da poco! Aumentando poi l’intensità o le volte a settimana i risultati possono accellerare notevolmente. Uno dei motivi per cui consiglio sempre di iniziare con la camminata come forma di dimagrimento è perchè può essere veramente fatta da tutti, a patto che non ci siano patologie che la precludano.

Se questo può essere il tuo caso o se credi possa esserlo, ti consiglio di consultare il tuo medico. Ti consiglio di farlo in ogni caso prima di iniziare qualsiasi attività motoria.

Se il medico da il nulla osta quindi si può partire. A seconda della tua attività sportiva precedente, del tempo trascorso dall’ultima volta che l’hai fatta, dal tuo stato di salute in generale e dalla tua volontà puoi iniziare con la camminata.

Una o due volte a settimana possono essere un ottimo inizio. Se vivi in una città con dei parchi o un bel centro storico, quale posto migliore per farlo? Se poi sei in compagnia, ancora meglio. Il tempo passerà più velocemente e otterrai i risultati più facilmente.

Un altro consiglio che do sempre a tutti è quello di procurarsi un cardiofrequenzimetro. Questo piccolo aggeggio, dal nome così strano, non è altro che un sensore che calcola le nostre pulsazioni cardiache e un orologio display che ce le fa vedere in tempo reale.

Perchè è utile, se non fondamentale? per il semplice motivo che così riusciamo a capire se il nostro allenamento è troppo lieve, e quindi dobbiamo accelerare leggermente la camminata per rendere il tutto più efficace, o se al contrario è troppo intenso e quindi dobbiamo rallentare onde evitare rischi per la salute.

Molte persone iniziano senza questo strumento e senza accorgersene possono mettere a rischio la salute. Non ne vale la pena. E’ meglio spendere qualche soldino ma essere sicuri che quello che si sta facendo è sicuro.

Bimbo nato sano da una mamma con malattia genetica

Qualche giorno fa, è accaduto un vero miracolo: è nato un bambino sano, pur essendo stato partorito da una mamma con malattia genetica.

Spesso, chi soffre di tali patologie, ha il timore fondato di trasmettere la malattia ai propri figli.

Le tecniche sulla fecondazione medicalmente assistita sono in grado di fare dei miracoli, ma la legge 40 crea purtroppo degli ostacoli affinché questo avvenga, almeno fino a qualche tempo fa.

Il bambino è nato sano come un pesce, nonostante la mamma sia affetta dalla Sindrome di Smith Lemli Opitz.

Il miracolo, se così lo si può chiamare, è avvenuto grazie ad una tecnica perfezionata dagli specialisti del Centro Unico di Procreazione Assistita dell’Ospedale di Padova.

Il prof. Carlo Foresta ha spiegato che questo è stato possibile attraverso la diagnosi pre-concepimento, sull’ovocita della donna.

Pare non sia il primo caso di questo tipo. La legge 40, come si sa, non permette la diagnosi sugli embrioni, se non in alcuni casi, ma non vieta questo tipo di analisi, che dal punto di vista etico non ha nulla di contestabile.

Analizzato l’ovocita, se ne è utilizzata solo la parte sana, e si è potuto procedere con l’inseminazione artificiale.

Gli italiani afflitti da dolori alla schiena

1 italiano su 4 soffre di problemi alla schiena, un bel record, che dite?…

Tutti noi, infatti, magari anche senza renderecene conto, mettiamo a dura prova la nostra colonna vertebrale, non solo assumendo posture sbagliate, ma anche indossando scarpe con tacchi vertiginosi o al contrario scarpe troppo basse, o ancora ci carichiamo con maxiborse stile Mary Poppins.

Alla fine, più o meno tutti si ritrovano a soffrire chi di mal di schiena, chi del colpo della strega o di torcicollo, gomito del tennista o di tendiniti, infiammazioni e la lista è piuttosto lunga…

A scatenare problemi muscolo-scheletrici spesso sono movimenti che facciamo ogni giorno senza dare loro importanza, come l’uso prolungato del mouse o lo scorrere le pagine del palmare.

Nelle donne, invece, ciò che può creare disturbi è la posizione mantenuta quando ci si stira i capelli oppure la moda di tenere delle maxiborse all’avambraccio invece che a tracolla.

Perciò, facciamo attenzione alla nostra schiena, non ne abbiamo una di riserva!